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Solare termodinamico domestico: di che cosa si tratta, come funziona, vantaggi, svantaggi e costi

Se hai bisogno di ricavare energia, ma ti stanno a cuore anche le sorti dell’ambiente ti parleremo di una soluzione senza ombra di dubbio conveniente per ogni tua esigenza energetica che, al tempo stesso, non perde di vista l’ecosostenibilità.


Ci riferiamo alla scelta di adottare il termodinamico (ossia il Solare termodinamico domestico): avrai a tua disposizione acqua calda durante tutto l’anno, sia di notte che di giorno, con qualsiasi condizione meteo, da quella più felice fino alla più avversa.


Una soluzione ideale da adottare in casa propria, in grado di produrre anche energia elettrica, sempre e solo con lo sfruttamento del sole e senza variazioni stagionali.


Quello che sto iniziando a raccontarti è tutto vero, non si tratta né di un’utopia, né di una possibile ipotesi sul futuro, ma di una realtà già esistente, disponibile fin da subito, di cui tu puoi scegliere di beneficiare.


Ma prima di prendere qualsiasi decisione e di fare le tue valutazioni sull’energia eolica, ovvero l’energia ricavata dal sole, devi essere in possesso di tutti gli elementi utili e avere un quadro completo ed esaustivo sul solare termodinamico domestico.


Ragion per cui ora andremo a vedere nello specifico di che cosa stiamo parlando, così potrai capire se il solare termodinamico fa al caso tuo e può soddisfare al meglio tutte le tue esigenze.



Che cos’è il solare termodinamico domestico?

Entriamo nel vivo del nostro discorso partendo dall’oggetto principale dell’articolo e scopriamo esattamente a che cosa ci riferiamo quando parliamo di solare termodinamico domestico.


Innanzitutto, indichiamo una tipologia specifica di impianto che definiamo precisamente impianto solare termodinamico domestico.


La prima nozione utile da avere è sapere che esso si basa sul ciclo di Carnot, ma avremo modo di approfondire più avanti la questione parlando di termodinamica.


Ora osserviamo, invece, gli elementi principali di un sistema solare termodinamico, così da capire bene il funzionamento di questo impianto: una pompa di calore caratterizzata da  pannelli termodinamici, che hanno una superficie di dimensioni molto ampie di scambio termico.


È molto importante la grandezza extra large del pannello per un motivo molto semplice: il sistema solare termodinamico sfrutta sia la radiazione solare che il calore del ambiente esterno.


Ciò vuol dire che il Coefficiente di prestazione (COP) è ai massimi livelli e batte senza dubbio altri sistemi presenti sul mercato con funzioni eguali.


Ottima riuscita di questa tipologia impiantistica, quindi, all’interno di case, condomini, grossi edifici e pure a livello industriale.


Tutte le caratteristiche cui abbiamo accennato ci fanno trovare a pieno titolo, dunque, davanti a una fonte d’energia rinnovabile e alternativa. Adesso che hai le nozioni di base vediamo come funziona.


Solare termodinamico domestico: come funziona?

Eccoci pronti a fare un tuffo nella fisica, per capire al meglio come funziona il solare termodinamico, partendo dal ciclo di Carnot, cui abbiamo accennato nel paragrafo precedente.


Immaginiamo, dunque, una sorta di frigorifero al contrario. Già, può sembrare strambo, ma il ciclo che stiamo per andare a vedere è proprio così.


Ci teniamo, inoltre, a precisare che l’Italia è stato il primo Paese a investire in questo settore nel 1980, con una prima centrale termodinamica situata ad Adrano. Niente male, vero?


Abbiamo, così, un fluido refrigerante a bassa temperatura che, voltando nel pannello termodinamico, si riscalda passando da uno stato liquido a uno stato gassoso.


Questo avviene un po’ per il calore proveniente dall’ambiente esterno, un po’ per le radiazioni solari.


Poi, ci pensa il compressore ad aspirare e comprimere. Aumentata la temperatura, la pressione del gas caldo e compresso cresce ed entra nel condensatore: una serpentina attorno a un serbatoio in acciaio inox, in cui c’è dell’acqua che si riscalda a scapito del refrigerante, il quale cede il suo calore procedendo verso una valvola di espansione e tornando in fase liquida

Ecco spiegato il ciclo di Carnot.




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