Ristrutturazione gratis della casa. In tanti non ci credono, ma con il Superbonus del 110% è davvero possibile. Ovviamente non è così facile: non è che lo stato vi finanzi la sostituzione delle mattonelle nel bagno o la cucina nuova, ma la possibilità di riqualificare gratis la propria abitazione è reale.
Ristrutturare casa gratis è davvero possibile?
Quello che il superbonus al 110% finanzia davvero è il miglioramento energetico dell’immobile, che a certe condizioni potrà davvero essere gratis. Non ci perde nemmeno il Governo, dato che il superbonus è un incentivo per rilanciare l’edilizia, per abbattere il lavoro in nero e avere quindi più tasse da portare in cassa.
In attesa dell’Agenzia delle Entrate, che deve ancora emanare un provvedimento cruciale per la cessione del credito o lo sconto in fattura, ecco la guida definitiva per rifare casa gratis.
Superbonus: gli interventi trainanti “gratis”
Per poter usufruire del superbonus del 110% è necessaria la realizzazione di almeno uno degli interventi cosiddetti «trainanti»:
cappotto termico, cioè l’isolamento dell’immobile con materiali che rispettino i criteri ambientali minimi;
sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti negli edifici unifamiliari o nelle parti comuni degli edifici con quelli a pompa di calore o con caldaie a condensazione.
Realizzando uno di questi tre interventi, tutte le opere realizzate congiuntamente e già destinatarie di agevolazioni fiscali da Ecobonus e Sismabonus, potranno beneficiare della detrazione del 110% dall’Irpef o dall’Ires.
Canale preferenziale per tutti gli interventi antisismici speciali, oggi agevolati al 50-70-75-80-85%, che avranno la detrazione al 110% senza che sia necessario aver sostenuto «almeno uno» dei nuovi interventi trainanti. E questo Sismabonus al 110% si applica a tutti gli edifici.
Inoltre, grazie a uno dei tre interventi trainanti, gli impianti solari o fotovoltaici e per i sistemi di accumulo beneficeranno del superbonus del 110% (anche in abbinamento con interventi di cui al sismabonus).
Il cappotto termico
Il decreto Rilancio all’articolo 119 riconosce il superbonus del 110% per la «coibentazione delle superfici opache verticali e orizzontali che interessano l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della superficie disperdente lorda dell’edificio». Si chiama cappotto termico. Che come da ecobonus, potrà anche essere interno.
I materiali isolanti dovranno essere conformi a quanto previsto dal decreto ministeriale sui criteri ambientali minimi in edilizia. Quindi attenzione a “cappottisti” improvvisati: essendo “gratis”, conviene più del solito fare i lavori affidandosi a professionisti seri e certificati.
Sostituzione degli impianti di riscaldamento nei condomini
Il secondo intervento trainante riguarda la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a condensazione, a pompa di calore (compresi gli impianti ibridi o geotermici) o con impianti di microcogenerazione, nei condomini. Attenzione: non basta sostituire la macchina, caldaia o pompa di calore che sia: serve una sostituzione globale degli impianti (tubature, caloriferi, etc.) per avere una reale riqualificazione energetica dell’edificio.
Sostituzione degli impianti di riscaldamento in edifici unifamiliari
Il terzo intervento è infine la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria a pompa di calore (compresi quelli ibridi o geotermici), o con impianti di microcogenerazione, come nel caso di prima, ma per edifici unifamiliari e, quindi, non condominiali. L’intervento potrà essere “gratis”, in tal caso, solo per le “abitazioni principali”. Che non sono le prime case, attenzione.
Requisiti tecnici
Per poter fare i lavori gratis, il contribuente deve presentare:
progetto;
relazione di conformità prima dell’inizio dei lavori;
attestato di qualificazione energetica per la chiusura dei lavori;
attestato di prestazione energetica (l’Ape).
Gli interventi devono un salto di due classi energetiche dell’edificio. Nel caso non fosse possibile, deve essere garantito il passaggio alla classe energetica più alta.
Lavori in casa gratis: chi ne ha diritto
Condòmini
Si può accedere al superbonus del 110% nel caso in cui gli interventi vengano realizzati sulle parti comuni dei condomini, che sono i principali destinatari del Superbonus, almeno nelle intenzioni del Governo. Le spese vanno ripartite tra i beneficiari finali, vale a dire tra i condòmini, in base ai millesimi posseduti, siano essi persone fisiche, professionisti e imprese, comprese le società di persone o capitali. L’agevolazione interessa sia le abitazioni (anche seconde case) sia uffici o negozi.
Persone fisiche
Possono avere il superbonus del 110% le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni. La detrazione vale anche gli interventi sulle parti comuni se le unità immobiliari si trovano in edifici con più case, uffici o negozi di un unico proprietario e, quindi, non condominiali. Il superbonus non viene riconosciuto alle persone fisiche, al di fuori di attività di impresa, arti e professioni, su edifici unifamiliari, diversi da quello adibito ad abitazione principale, a meno che si tratti di interventi antisismici o dell’installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo.
Superbonus 110% per gli interventi antisismici
Danno diritto al superbonus del 110% gli interventi antisismici che già oggi godono delle agevolazioni, quindi quelli effettuati nelle zone sismiche 1, 2 e 3. Tale agevolazione vale per tutti gli edifici, abitazione principale o seconde case che siano.
Le opere per le quale si riconosce la detrazione sono quelle finalizzate alla messa in sicurezza statica delle parti strutturali degli edifici abitativi. Il tetto di spesa è di 96.000 euro per unità immobiliare. Sismabonus ed ecobonus si possono sommare e raggiungere il valore massimo di 136.000 euro.
Superbonus 110% e bonus facciate
Non vanno confusi il superbonus del 110% per il miglioramento energetico o antisismico degli edifici ed il bonus del 90% per i lavori sulle facciate. Questi ultimi, però, possono beneficiare della detrazione del 110% se abbinati ad uno degli interventi trainanti già citati, come ad esempio il cappotto termico.
Come fare i lavori gratis
Il ddl Rilancio inoltre prevede la possibilità di trasformare la detrazione fiscale in un credito d’imposta, che diventa cedibile ad altri soggetti, banche comprese, e non solo a chi esegue i lavori.
Le ipotesi sono dunque tre:
Detrazione normale
Sconto in fattura
Cessione del credito a banche e intermediari finanziari
Per detrazione d’imposta si intende una somma che è possibile sottrarre da una imposta per ridurne, legalmente, l’ammontare.[1] Nel caso del Superbonus, in dieci anni. È necessaria avere una corrispondente “capienza fiscale”.
Lo sconto in fattura è un contributo sul corrispettivo dovuto fino al massimo pari all’importo dovuto, ancipato dalla ditta che effettua i lavori, che potrà poi a sua volta recuperarlo come credito di imposta o cederlo ad altri soggetti.
La soluzione più conveniente per il committente è la cessione del credito, dato che il committente che effettua i lavori cede il corrispondente credito di imposta direttamente alle banche o agli intermediari finanziari, senza il tramite della ditta che effettua i lavori (che deve sostenere in ogni modo dei costi finanziari che scaricherà sul committente), potendo in tal modo abbattere del tutto o quasi l’importo del mutuo o del prestito erogato.
Il ruolo cruciale dei professionisti
Ricordiamo che per il Superbonus al 110% sono previsti la cessione del credito e sconto in fattura, ma per accedervi serve un visto di conformità che dovrà essere richiesto a commercialisti, periti e CAF. Mentre tecnici asseverati dovranno certificare sia gli interventi di cui all’ecobonus che quelli di cui al sismabonus.
Comentarios